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Pianto liberatorio: quali sono i benefici delle lacrime provocate dallo sfogo emotivo

donna piange tristezza

Il pianto liberatorio fa bene: scopriamo in che modo agisce sul nostro cervello e quali benefici porta.

A chi non è mai capitato di cercare un momento di solitudine per lasciarsi andare in una pioggia di lacrime? Il rilascio di stress e tensione attraverso il pianto è un atteggiamento più noto nelle donne, ma anche molti uomini utilizzano questo efficace metodo per recuperare energie ed alleviare ansie e preoccupazioni. Si arriva a piangere anche a seguito di forti emozioni positive, permettendo al corpo di liberarsi da un accumulo eccessivo di ormoni regolatori dell’umore, che in alcune occasioni hanno il sopravvento sulla nostra razionalità.

Ma perché piangere ci aiuta così tanto nel riequilibrio emotivo e nella salute fisica generale? Gli ormoni dell’umore regolano i nostri stati d’animo nel bene e nel male, fornendo al nostro cervello degli importanti carichi di stress talvolta difficili da sostenere. Il pianto liberatorio ci aiuta a scaricarli. Proprio per questo motivo esistono diversi studi che dichiarano che trattenere le lacrime può essere nocivo per la salute.

piangere
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Benefici del pianto liberatorio

La decompressione emotiva provocata dal pianto liberatorio è, per molti soggetti, la principale valvola di sfogo. Ne sono un classico esempio le persone che trovano difficoltà ad aprirsi con altre persone, esternando disagi, timori o forti delusioni. Vediamo ora nel dettaglio cosa succede nel nostro corpo e che benefici porta:

Allevia il dolore

Il rilascio di ossitocina ed endorfine, provocato dal pianto liberatorio, ci permette di calmare i nervi e sentire una sensazione di benessere in grado di alleviare anche il dolore fisico.

Libera dal rischio di somatizzare un problema

Espulsione del senso di sconforto o di carica di eccessivo stress, consente al nostro corpo di non appesantire il nostro corpo, evitandogli di somatizzare al punto da generare problematiche fisiche come gastrite e ulcera.

Disinfetta l’occhio

Le lacrime prodotte dall’occhio hanno un importante potere antibatterico, che protegge l’occhio da eventuali infezioni di diversa natura. La lacrima inoltre inumidisce l’occhio consentendogli di rimanere idratato e lubrificato in caso di arrossamenti e stanchezza.

Purifica dalle tossine

La lacrima è ricca di ormoni e sostanze e sostanze chimiche. L’espulsione dal corpo permette di purificarlo, alleggerendo il parte la carica ormonale prodotta dalle emozioni provate.

Facilita il sonno

A seguito di un sano pianto liberatorio siamo spesso assaliti da una stanchezza estenuante, causata dall’abbassamento dello stress e dal rilascio di ormoni che ha generato la nostra condizione di instabilità emotiva.

Ci rende propositivi

Dopo uno sfogo con i fiocchi, il nostro cervello è in grado di vedere con più lucidità la nostra condizione, rendendosi più predisposto al confronto, alla ricerca di soluzioni valide e alla valutazione di buone alternative.

Controindicazioni

Non ci sono controindicazioni nel pianto liberatorio, ma attenzione, è bene valutare quanto il nostro cervello necessiti di piangere per sentirsi meglio. Se ci accorgiamo di dover ricorrere a questo metodo nella quotidianità per sentirci meglio è bene parlarne con un professionista qualificato. Un buon psicoterapeuta sarà in grado di indicarci un percorso terapeutico adeguato alla nostra delicata condizione emotiva.

Riproduzione riservata © 2024 - DG

ultimo aggiornamento: 15 Novembre 2022 9:54

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